venerdì 26 settembre 2014

Maschere

Pirandello diceva:

" Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti."

Credo che alla gente faccia comodo vedere la maschera di chi ha di fronte invece del suo vero io. Tutti sono capaci di dire "Con me puoi parlare, a me puoi dire la verità.". Ma la verità che normalmente la gente non sa sopportare la verità. E' comodo che la persona che hai davanti non ti mostri le sue vere preoccupazioni, i suoi veri pensieri, le sue vere opinioni. E' facile quando la persona con chi parli si stampa in faccia un bel sorriso di circostanza e non ti sputa addosso i suoi crucci. Ma la maschera a volte può essere troppo pesante per essere indossata. A volte tutto quello che si ha voglia di fare è toglierla, lasciar cadere le lacrime e urlare a squarciagola la verità in faccia a chi non vuole ascoltare, far vedere le proprie ferite a chi non vuole vedere, far annusare il proprio dolore a chi non vuole ammettere che esista. Non tutti hanno questo lusso però. Spesso chi ci circonda ci costringe a nascondere il nostro vero io, i nostri reali pensieri perchè sono scomodi. Sono ritenuti "ridicoli". Oppure non collimano con le LORO aspettative e i LORO desideri.
E qual'è la cosa giusta da fare? Sputar loro in faccia la nostra verità o ingoiare il rospo, stringerci meglio la maschera sul volto e tacere per il quieto vivere?
Io personalmente lo odio il quieto vivere, ma mi rendo conto che non si può sempre dire la verità, perchè spesso quelli che ci impediscono di dirla non lo fanno con cattiveria. Lo fanno ingenuamente e dispiace farli star male. Ma quindi vuol dire che dobbiamo stare male noi per non far star male loro? Quanl'è quella linea che divide il giusto egoismo con l'autolimitazione per una buona causa?

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