domenica 14 settembre 2014

Le mie recensioni episodio 8: Doctor sleep di Stephen King

Rieccoci alle prese con una mia recensione, ben consapevole che non sono proprio brava (proprio per niente) a recensire qual si voglia libro o film. 
Oggi vi parlo dell'ultimo lavoro del genio, del re...del dio della scrittura: Stephen King.
Ho appena finito di leggere "Doctor sleep", seguito del famosissimo "Shining" di cui vi ho parlato in questo post.
Iniziamo parlando della copertina. Non è bellissima? E rappresenta per bene quello che troverete nel libro. la donna con il cappello, il fumo (che in realtà nel libro è chiamato vapore), lo sfondo nella tonalità del rosso e del nero. Insomma, a me piace parecchio. Anche perchè parlando onestamente si trovano un sacco di bei libri con copertine bruttine.
Il libro si apre con Danny di circa otto anni che vive in un piccolo appartamento in Florida con la madre Wendy. Continua ad avere le visioni e gli ospiti dell'Overlook hotel continuano a fargli visita. Ma il suo vecchio amico e salvatore Dick Hallorann gli insegna a chiuderli in tante cassette di sicurezza all'interno della sua mente. Dettaglio che verso la fine del libro sarà fondamentale.
Il libro si sposta temporalmente molto in avanti con Wendy ormai deceduta e Danny che ha seguito le orme del padre Jack ed è diventato ormai un alcolizzato. La sua vita è fatta di sbronze, scelte sbagliate e viaggi. Fino a fermarsi nel 2001 a Frazier, nel New Hampshire dove troverà lavoro prima come operaio nei giardini pubblici poi come inserviente nell'ospizio "Helen Rivington". Grazie all'ex datore di lavoro e all'aiuto dell'amico Billy Freeman riesce ad uscire dal tunnel dell'alcolismo e a frequentare gli alcolisti anonimi.
All'ospizio Dan è chiamato "Doctor sleep", dottor sonno, perchè grazie alla sua luccicanza e ad un gatto che sembra capire quando una persona sta per morire, riesce ad accompagnare i pazienti verso il loro viaggio finale.
Negli anni viene contattato da quella che capisce essere una bambina con il dono della luccicanza molto più forte della sua e che conosce bene come Abra Raffaella Stone quando lei gli chiede aiuto perchè divenuta preda dal "vero nodo", una specie di setta che gira l'America in camper per uccidere e succhiare il vapore di bambini con il dono della luccicanza. Il vapore dovrebbe essere l'essenza della luccicanza e assicura al vero nodo l'immortalità. Abra assiste telepaticamente all'omicidio di un bambino di undici anni e viene scoperta dal leader, Rose "Cilindro", del Vero nodo, quando entra nella sua testa.
Abra e Dan riescono a scoprire chi e cosa fa il vero nodo, colpevole del rapimento di migliaia di bambini.
Con il loro ultimo omicidio però il vero nodo viene infettato dal morbillo ed è quindi vicino all'estinzione (passatemi il termine) e pensa che Abra sia il loro vaccino data la potenza della sua luccicanza.
Abra e Dan con l'aiuto di Billy Freeman, John Dalton (medico di Abra) e Dave (il papà di Abra) dovranno riuscire a sterminare il vero nodo e per farlo Dan sarà costretto a tornare dove una volta sorgeva l'hotel Overlook.
Le mie impressioni sul libro:
Inutile dire che mi è piaciuto. Perchè lo sapete già! King è riuscito a rendere il libro interessante e nuovo nonostante l'enorme rischio di fallimento. D'altronde "Shining" è stato un capolavoro e la possibilità che il seguito fosse una schifezza era piuttosto alta. Ma il buon vecchio Stephen riesce sempre a non deluderci.
ATTENZIONE SPOILER!!!
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Fa dispiacere la morte di Wendy e di Dick Halloran, e fa davvero tristezza che Dan prenda il vizio del padre ma fortunatamente ne esce. Interessante come Stephen King spieghi per bene i dodici passi degli alcolisti anonimi. Ma essendo lui stesso un alcolista ed avendo più volte rappresentato i suoi protagonisti con tale problema non ci stupisce.
Simpatica la svolta alla Beautiful alla fine del libro ma diciamocelo, c'era un pò da aspettarselo, anche se non dispiace ecco.
Abra: un pò inquietante devo dire, forse più inquietante rispetto al piccolo Danny di "Shining", ma è un bel personaggio alla fin fine. Non mi è piaciuta molto Lucy, la mamma di Abba, ma insomma, non possono mica essere tutti super simpatici!
Non mancano le lacrime nemmeno in questo libro, quindi fazzoletto alla mano (o forse sono io che mi commuovo troppo facilmente).
Il libro è pieno di colpi scena e quindi non ci si annoia mai.
Dunque: leggetelo!



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